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Testo di Fernando Pannullo,
da un’idea di Fatima Scialdone
Fatima Scialdone, Eduardo Moyano, Luciano Donda,Cinzia Lombardi, Mariano Navone
Al pianoforte M.°Giovanni von Gartner
Costumi Isabella Scialdone – Sartoria Marri-
Consulenza musicale Elio Paoloni
Organizzazione Roberto di Palma
Acconciature Sergioperlatuaimmaginelookmaker
Scarpe Bellisssima Franco di Trani
Lo spettacolo: un surreale momento in cui nella sua tomba monumental di Recoleta (Buenos Aires) Eva Peron magicamente rinasce per un pomeriggio e dà un Thè -Tangò, nel perfetto stile parigino del 900. In attesa dei suoi ospiti intanto racconta la storia del “ giallo della sua Mummia” storia vera che sa di surreale…
Poi incontra e rievoca i suoi Amori e i personaggi della sua vita tra dialoghi, canzoni e tanghi, ironici, comici, crude verità storiche, drammatiche, che segnarono la “svolta” sociale e culturale del secolo passato, e che fanno di Lei una delle donne più importanti non solo del Sud America ma del Mondo. Un simbolo della lotta per i Diritti della Donna, per la difesa dei più deboli, dei poveri, degli artisti, degli operai:
quella che venne definita “La Madonna dei Descamisados”.
Così tra un pensiero del passato e uno sguardo al cielo del futuro scomparirà tra le note cantate di un ultimo tango nella notte eterna, sicura della sua immortalità e dell’amore dei suoi descamisados.
La prima nazionale è stata 3-4 Agosto 2012 Ore 21 ESTATE ROMANA al FONTANONESTATE 2012 Parco della Rimembranza Fontana dell’Acqua Paola – Gianicolo – Via Garibaldi 30 Roma
Al suo Thè Tangò troviamo il suo amico e musicista Enrique Santos Discepolo al pianoforte, Astor Piazzolla con il suo bandoneòn, il Generale Juan Peron, Agustin Magaldi, cantante di orgine italiana, che a soli 14 anni, circuendola, la portò via dal suo paese verso Buenos Aires, promettendole un futuro da attrice e Libertade Lamarque, attrice in auge della grande borghesia argentina. Il Thè Tangò finirà al levarsi della luna, tra tanghi battute e milonghe e man mano gli ospiti torneranno alle loro “fredde dimore”. Evita ritrovatasi sola, nella memoria del suo passato ripercorre la sua vita: da bimba, una figlia illegittima (la prima legge che portò oltre al voto alle donne, fu il riconoscimento della paternità per i figli illegittimi) a compañera, a donna di potere e di lotta, fino alla sua malattia, che la sconfisse a soli 33 anni.